In questa pagina verrà spiegato come comporre un canone a quattro voci com l'ausilio del contrappunto doppio alla duodecima.

 

Le regole del doppio alla Duodecima si basano sul ribaltamento del Tenor una quinta sopra e del Contrappunto una ottava sotto, ma si possono creare altri rapporti tra la versione originale e quella ribaltata, come si può vedere da questa semplice formula numerica:

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12
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10
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2
1

nella quale si può osservare come una consonanza di unisono diventi un'ottava, una dissonanza di seconda diventi una settima ecc.

Contrappunto Consonanze consentite Consonanze proibite dissonanze consentite
Duodecima 1, 3, 5, 8, 10 Sesta

2˚ legata di sopra e di sotto,
4˚ legata di sopra e di sotto, risolute alla 3,
7˚ legata sotto che va alla 8.

 

L'esempio che propongo come modello è il seguente: Ave Regina cælorum a 4 voci.

Vediamo ora le varie fasi di composizione e montaggio di questa composizione.

Ci sono due modi generali per fare questo tipo di canone, il primo che sfrutta le caratteristiche del detto contrappunto doppio portando i soggetto alla Ottava sopra e poi quinta sotto ed il secondo (illustrato nella seconda parte dello studio) che porta il soggetto prima alla ottava sotto e poi alla quinta sopra (e così via di seguito)

Comincerò quindi dal primo tipo (8˚ sopra, 5˚ sotto)

Il primo obiettivo è quello di scrivere una sequenza di note al Tenore (possibilmente in valori bianchi) della durata che può andare da mezza battuta a due battute.

In seguito si potrà ricopiare, nel punto dove si desidera e si possa fare entrare il Soprano una ottava sopra.

Ora potremo ricopiare alla stessa distanza tra Tenore ed il Soprano, la stessa sequenza nel Basso, una dodicesima sotto e alla stessa distanza, la stessa sequenza nel Contralto, una ottava sopra al Basso.

Nella seconda fase, si componga un contrappunto al Tenore seguendo le regole del contrappunto doppio alla dodicesima, occupando lo stesso spazio riservato al Soprano per la Proposta iniziale.

La si ricopi al Soprano con le stesse modalità della prima fase (una ottava sopra) e in seguito al Basso e al Contralto, seguendo le stesse modalità già viste sopra.

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La prossima fase ha un elemento di controllo contrappuntistico doppio al precedente, ovvero, la prossima frase del Tenore deve sì essere composta in osservanza al contrappunto doppio alla dodicesima, ma anche in contrappunto ordinario con il Basso. Ciò si verifica automaticamente ricopiando, con le stesse modalità di prima, la suddetta frase al Soprano, al Basso ed al Contralto, ovvero, la nuova frase sarà automaticamente conforme alle regole contrappuntistiche della natura scelta in partenza.

Nella quarta fase dovremo continuare la composizione con un altro segmento al Tenore, restando sempre fedele alle regole del contrappunto alla 12˚ nei riguardi del Soprano, nel contempo si osserverà pure che sia compatibile con le altre due voci (Basso e Contralto) in contrappunto ordinario.

Ricopiando con le stesse modalità di prima la frase del Tenore, al Soprano, al Basso ed al Contralto, andremo completando l'incontro simultaneo delle quattro voci.

Osserveremo un'ultima frase composta al Tenore, sempre in osservanza al Soprano in c.doppio alla 12 ed al Basso ed il Contralto in c.ordinario.

Si continui ricopiando la frase del Tenore alle altre voci, seguendo sempre le stesse modalità di prima e si continui sino al punto in cui si voglia cercare la costruzione del finale (con una cadenza alla corda fondamentale del tono di partenza)

La Cadenza finale è forse il processo più difficile della composizione. In questo caso, dovremo tener presente che il Tenore sarà imitato nello stesso tono dal Soprano (benché una ottava sopra), ma poi sarà seguito alla quinta sotto dal Basso e alla quarta sopra dal Contralto.

Vediamo, nella immagine sottostante, il percorso del punto di cadenza che (in rosso) parte dal Tenore, passa al Soprano, al Basso e Termina sull'accordo finale al Contralto.

Cerchiato in Blu, possiamo osservare la traettoria finale della prossima battuta che passa al soprano e terminetà al Contralto, andandosi ad accomodare in consonanza con il Contralto.

Cerchiato in Verde vediamo il prossimo fine battuta del Tenore che va a terminare al Soprano

Infine, il Tenore è libero di accomodarsi alle necessità in armonia con le altre parti, in contrappunto ordinario, senza più necessità di osservare le regole del c.doppio alla 12.

Ecco dunque la intera composizione, a cui è stato sottoscritto un testo, che sebbene dovrebbe essere il soggetto iniziale della composizione, lo si può sempre adattare, magari con qualche modifica nei valori musicali, per poterlo collocare con la naturalezza e pertinenza che le regole del tempo richiedevano.

Vediamo in primis la versione Chiusa e soccessivamente quella Aperta (in partitura)

Versione Aperta


Passo dunque al secondo tipo di Canone a quattro sotto la regola del contrappunto doppio alla duodecima (8˚ sotto, 5˚ sopra)

Ecco innanzitutto la versione completa, per avere una idea del risultato finale complessivo.

Come si può osservare, l'ordine delle entrate risulta esattamente opposta a quella effettuata nel canone precedente ed ha la tendenza a salire alla quinta del tono, acquistando un diesis (DO-SOL) mentre il precedente scendeva alla quinta, acquistando un bemolle (DO-FA).

Vediamo lo schema del finale (che avviene a metà battuta) la proposta del Rossa del Cantus viene ripetuta da Tenor, Alto e Basso (il quale la colloca nel finale del brano).

Quella Blu viene ripetuta solo dal Tenore e dall'Alto (che la colloca nel finale del brano).

Quella Verde viene ripetuta solo dal Tenore (che la colloca nel finale del brano).

Quella Marron viene esposta solo dal Cantus (che non necessita più di seguire la regola del doppio alla 12˚ e la colloca nel finale del brano).

Ecco infine la versione Chiusa per leggere il canone su una sola riga.


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