Regole sulla composizione tratte dal Compendio della musica di O.Tigrini 1588


Quello che si ha da fare innanti, che si dia principio alla compositione
Cap.XIII
  • Considerare molto attentamente la natura del soggetto:
    • Se il testo sarà di natura latina ed ecclesiastica
      • si farà in modo che abbia un andamento grave
    • se il soggetto sarà in volgare
      • avrà un andamento più leggero e meno serioso
    • Si faranno dunque le composizioni, secondo quanto richiederà il soggetto stesso
      • Quindi, se esso richiederà passioni allegre, si sceglierà di comporla sotto un modo che sia di natura allegra e non sotto uno che sia di natura malinconica, dandogli quelle cadenze che il modo prescelto richiede.

Del principio della Compositione
Cap. XIIII
Nel cominciare una composizione si entri con la parte (voce) che faccia più comodo, si abbia solo l’avvertenza di non entrare in seconda, in settima o nona, eccetto che nella seconda sezione di un brano, nella quale è consentito di entrare anche in dissonanza.
Sebbene si possa cominciare su qualsiasi corda, le più indicate sono senza dubbio quelle estreme della Diapente e della Diatessaron del tono d’elezione, questo favorirà l’attacco delle varie voci.
Si avverta anche di non cominciare con voci troppo acute o troppo gravi, in relazione alla parte che canta, perché questo sarà di poco gradimento agli ascoltanti.
Modo che si ha da tenere nel mezo della compositione.
Cap. XV
Si tenga presente che il mezzo debba corrispondere al principio ed al fine della composizione (in relazione al modo prescelto). Non sarà comunque sconveniente farvi alle volte qualche cadenza che sia diversa da quelle regolari al modo d’elezione, ma con giudizio però. Se la composizione sarà a 4,5,6,7 voci, si potrà inserirvi nel mezzo di essa, un duo, un terzetto od un quartetto di voci e questo sarà molto gradevole da ascoltare.
Invece, fare un Duo in una composizione di otto o più voci, sarà poco lodevole, rispetto alla moltitudine delle parti (sempre che non ci costringa il testo del soggetto).
Nella ipotesi che la composizione fosse a 3 o 4 cori, far cantare 2 voci sarebbe addirittura una discrepanza, al massimo si riduca la composizione a due cori soli.

Del fine della Compositione
Cap. XVI
Si dice che, in considerazione alle diverse parti di una composizione:
1) il principio sia buono,
2) il mezzo migliore
3) ed ottimo il fine
Il che sarà quando il fine corrisponda al principio ed al mezzo, e che non solo la composizione terminerà con consonanze perfette, ma anche con quella chorda (nota del tono) nella quale abbiano avuto inizio il principio ed il mezzo della composizione stessa.

Modo che si deve tenere nelle Compositioni di due voci
Cap II

Dicono alcuni, che il duo, rispetto alle composizioni a 3,4 o più voci, è simile alla differenza che si trova tra il nudo ed il vestito nella pittura: perché ogni pittore farà bene una figura cestita, ma pochi faranno bene una figura nuda.
Similmente, molti compositori faranno ottime composizioni a 4 o 5 voci, ma pochi saranno quelli che avranno un bel modo di procedere nel Duo. Nel quale, prima si osserverà la natura del tono di elezione, avendo cura di collegare bene il principio della composizione, col mezzo ed il suo finale.
Si osserverà ancora, che la composizione a due voci non sia molto estrema nella tessitura delle voci che cantano, evitando, per quanto possibile di superare la decima di distanza tra di esse.
Si schiverà l’unisono, ne si useranno molte ottave che, a somiglianza dell’unisono, non sono così grate all’orecchio come le altre consonanze.

Modo di comporre a tre voci
Cap.XVII

Il terzetto potrà incominciare con la voce che sarà più comoda al compositore: Sarà anche lecito, all’interno della composizione di fare un duo, arricchendolo di diverse dissonanze. Ci si procuri di far cantare la parte grave con un bel procedere e che molte volte si tocchino variate corde [cadenze diverse?]. La quarta e la quinta imperfette si accompagneranno benissimo, se saranno ordinate nel modo giusto.

Si eviti di:

  • Andare di quarta in quinta
  • Quanto meno Ottave si faranno e meglio sarà
  • L’ottava con in mezzo la quinta sarà meglio dell’ottava con la decima di sopra o di sotto

Modo di comporre a più di quattro voci

Cap.XIX

A differenza delle composizioni a 4 voci, in quelle a 5,6 e più voci, non si possono fare intendere assieme le parole, perché ne nascono alcune incomodità per le quali converrà far pausare ora l'una ora l'altra voce, fare unisono o ottava, ora con l'una ora con un'altra parte, facendo grande attenzione a non creare due unisoni o ottave parallele. Quando le composizioni saranno più di 6 voci, si consentirà che le parti di mezzo vadano di quarta in quinta ed altri passaggi di solito da evitare.

Componendo a due cori, si farà in modo che quando il primo coro avrà finito, il secondo attacchi sulla seconda parte della nota finale del primo, ponendo le proprie voci in ottava o unisono con quelle del primo.

Se non si farà questo, non solo sarà pessimo da sentire, ma anche difficile da cantare.


Modo che si dee tenere nello accommodare le parti della compositione

Cap.XX

Soprattuto si avverta che le parti della compositione siano talmente accomodate che l'una dia luogo all'altra e che siano facili da cantare, che abbiano un bello, regolato ed elegante procedere, ne siano molto estreme, ne l'una si allontani dall'altra con salti sregolati, come quando l'una si allontana per salto di ottava e l'altra di quinta o di quarta, perché i movimenti, tanto più saranno uniti, tanto più saranno cantabili e naturali, contribuendo così a creare una composizione più grata, dolce, sonora ed armoniosa e piena di buona melodia.

Infatti, le quattro parti principali o elementari, sono messe nella musica in relazione ai quattro elementi che sono in ordine di altezza degli elementi e di acutezza vocale:

            • Fuoco = Soprano
            • Aria = Alto
            • Acqua = Tenore
            • Terra = Basso

Le parti vocali, saranno bene accomodate allor quando occuperanno lo spazio a loro competente per loro natura.

  • Del Basso
    • La parte del basso sarà bene ordinata quando non sarà molto diminuita, ma procederà con figure di un certo valore, facendo buon effetto e che sia facile da cantarsi.
  • Del Tenore
    • Il Tenore è cosi detto perché è quella voce che regge e governa tutta la composizione e mantiene il modo col suo procedere. Si deve comporre con belli ed eleganti movimenti, avendo grande avvertenza che nellecadenze egli osservi la natura di quel modo o tono che è stato prescelto dal compositore.
  • Dell'alto
    • L'alto sarà ben ordinato quando sarà ben composto ed ornato di belli, eleganti ed ornati passaggi, con i quali darà grande ornamento e varietà alla composizione.
  • Del Canto
    • Il Canto, essendo il pià acuto e penetrante delle varie parti, quanto più sarà di bello, ornato ed elegante procedere, tanto maggiore sarà il diletto che apporterà alle orecchie di quelli che ascoltano.

Modo che s'ha da tenere per mettere le parole sotto le note

Cap.XXIIII

Siccome accomodare le figure cantabili sotto le parole è della massima importanza, bisogna che dica brevemente in che modo si debbano accomodare assieme, accio che non si sentano periodi confusi ed altri inconvenienti che potrebbero indurre il cantore a non riuscire nell'intento di cantare un certo brano.

Per fuggire questo disordine, sarà sempre opportuno applicare le sillabe lunghe sotto i valori musicali lunghi e quelle corte sotto i valori più corti. Le note nere (semiminime, crome e semicrome), le legature ed i punti, che sono sempre esclusi da questo ordine andando sempre vocalizzati sotto un'unica sillaba. Durante un passaggio di note nere, non si applichi mai una sillaba alla prima nota bianca che sta dopo le nere (anche una sola nera), bensì alla seconda bianca.

Ma quando occorrerà (eccezionalmente) mettere una sillaba sotto una semiminima, la si potrà mettere anche sotto la seguente. Facendo un salto di ottava, non starà bene mettere una sillaba in ambedue le note, ma solo nella prima. In un salto di quinta sarà invece tollerabile porre due sillabe.


Modo di rivedere le compositioni & emendarle da ogni sorte di errori

Cap.XXV

Ora resta solamente di vedere come ognuno potrà correggere da se stesso gli errori inavvertitamente provocati nel comporre una musica a più voci, per scovare due quinte, due ottave o altri simili falli.

Quindi, dopo che si abbia composta una musica a più voci,

  1. si osservi il Canto a nota per nota confrontandola dapprima con l'Alto, poi col Tenore e infine col Basso
  2. poi si prenda l'Alto e lo si confronti attentamente col Tenore ed infine col Basso
  3. si faccia lo stesso con la voce del Tenore confrontandola col Basso

Nel caso le voci fossero in numero maggiore, si continui a confrontare una voce con tutte le di lei più gravi, così facendo si ritroveranno tutti gli errori che per inavvertenza fossero stati commessi, dai quali si potrà comodamente purgarla e ridurla secondo l'osservazione delle regole.





Per una trattazione completa sulla teoria modale zarliniana si consulti la “Selva di vari precetti” vol.II: La modalità.

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