Il Tritono nella musica monodica e nella polifonia dei secoli XV-XVI-XVII-XVIII-
Primo documento

CANTO
HARMÓNICO

DEL PADRE
ANDREA DI MODONA

M. DC- LXXXX.

Indice dei paragrafi riguardanti la trattazione del tritono nella musica monodica detta cantus fractus, ossia un tipo di canto liturgico su testo latino scritto con una notazione che esprime anche il valore preciso delle note, oltre all'altezza melodica. Prendiamo in esame alcuni capitoli di uno dei trattati più autorevoli del XVII secolo.
Nel documento orriginale, sono presenti diversi paragrafi pertinenti l'oggetto della mia ricerca, che prenderò in esame commentando e segnalando i punti chiave.

Canto harmonico

Il prossimo paragrafo da definizione di cosa si intenda per Tritono e della considerazione che se ne abbia nel Canto Fratto ed ovviamente, per similitudine, pure per il Canto Fermo.


La lettura corretta delle note è in relazione alle due chiavi usate nel primo tetragramma, quella che aaccosta due chiavi, indica il FA e la seconda, con una chiave sola, indica l'UT.
La solmisazione suggerita dall'autore, aiuta a capire come leggere musicalmente il documento, in cui vediamo l'addizione generale del Bemolle che annulla il tritono prodotto dalla nota nel quarto spazio (nel primo rigo) e di come i due estremi melodici presenti nel secondo rigo siano aggravati accidentalmente dallo stesso bemolle, posto nel primo spazio.
Nel terzo rigo vediamo come la stessa siituazione del secondo rigo sia salvata da un secondo bemolle che rende il passo perfettamente "comportabile" e ridotto alla terza specie della diatessaron (Tono,Tono.Semitono.)