Riflessione50ªsoprail
modo di fugare al unisono col soggetto a scendente, o
discendente per terze in voce grave o acuta.
Trovando il soggetto in voce grave ed ascendente con salti di terza,
può farsi la fuga al unisono, alla diatessaron, ed alla diapente.
All'unisono può farsi con due conseguenti, uno dei quali aspetterà
la quarta parte di una battuta e l'altro la metà, ma bisogna che la
guida sia disposta in uno di questi modi, cioè, che contro le due
prime semibrevi, abbia
la prima minima in ottava, la seconda in quinta,
la terza in terza, e la quarta in quinta, tutte sopra di esso
soggetto;
oppure la prima minima in terza, e la seconda in quinta sopra
ciascuna semibreve,
oppure due semibrevi: la prima minima in terza sopra e la
seconda in unisono,
la terza e quinta sotto e la quarta in quarta sopra, E che
contro due semi brevi del soggetto discendente, abbia
la prima minima in terza, la seconda è in sesta, la terza in
ottava e la quarta in sesta, tutte sopra; oppure
la prima minima in quinta, la seconda in terza, e queste della
parte grave;
la terza in terza e la quarta in quinta,ambedue di sopra; o la
prima e seconda minima in quinta, la terza in terza, tutte
sopra, e per la quarta, una pausa e queste nella scendere, e nel
discendere
una minima in terza, una in quinta sotto,
un'altra in terza e l'ultima in quinta, ambedue di sopra,
aspettando sempre i due conseguenti,
uno alla quarta parte, e l'altro la metà di una battuta; si
veda l'esempio che si dà del primo modo.
Ma se il soggetto sarà in voce acuta ed ascendente per terze, la
guida contro due semi brevi di esso soggetto, dalla parte grave darà
quattro minime; l
a prima in ottava, la seconda in quarta,
la terza e sesta e l'ultima in quarta, aspettando i
conseguenti come sopra; e se il soggetto sarà discendente,
a prima minima sarà ottava; la seconda 12ª e
la terza in terza e la quarta in quinta, aspettando i
conseguenti le stesse paurose; si veda l'esempio.
Può ancora la guida dare quattro minime contro due semibrevi del
soggetto ascendente per terze in voce acuta, in modo che
la prima, seconda, e terza stiano in 10ª, e la quarta in
sesta, tutte dalla parte grave, aspettando i conseguenti come
sopra e nel discendere,
la prima in 10ª, la seconda in ottava, la terza in quarta,
tutte sotto e per la quarta minima, la sua pausa; aspettando il
primo conseguente la metà di una battuta, ed il secondo una
intera.
Potrebbe ancora la guida dare otto minime con quattro
semibrevi del medesimo soggetto ascendente, in questo modo;
la prima in terza sotto o sopra, la seconda in unisono, la
terza in terza, la quarta in quinta, la quinta in sesta la sesta
in ottava, la settima in 12ª, tutte dalla parte grave
e per l'ottava, una pausa e nel discendere la prima in ottava,
la seconda in duo 10ª, la terza e la quarta in terza, la quinta
in sesta, la sesta in ottava, la settima in 10ª,
tutte sotto e per l'ottava una pausa aspettando il primo
conseguente la quarta parte di una battuta, ed il secondo la
metà, così nella scendere come nel discendere.
Quando però in tutte queste fughe il primo conseguente, per
essere troppo vicino alla guida ed il secondo conseguente va
continuando gli unisoni, può il diligente compositore, per
evitare la languidezza dell'armonia lasciare da parte il primo
conseguente e servirsi solo del secondo.